La forza aggregatrice di Italmercati. A Berlino ulteriore scossa per il settore

Fruit Logistica 2020 ha sottolineato il cambio di strategia di Italmercati e il suo crescente ruolo di polo di aggregazione dei Mercati italiani proprio in un palcoscenico in cui l’aggregazione è stata la principale parola d’ordine lanciata dal settore ortofrutticolo nazionale.
Lo racconta il Corriere Ortofrutticolo in un dettagliato articolo dove viene fatto il punto sui progressi realizzati anche in questi primi mesi del 2020.
“Siamo partiti da un’idea della nostra Rete – riconosce il presidente di Italmercati Fabio Massimo Pallottini, uno dei protagonisti della presenza italiana a Berlino – ma siamo recentemente approdati ad una visione nuova, dettata dalla necessità di mettere insieme un numero di Mercati in grado di avviare un processo di aggregazione che porti ad assorbire le tante piccole strutture mercatali presenti nel nostro Paese la cui autonomia gestionale è oggi fuori dal tempo”.
“Abbiamo in Italia ben più di cento Mercati all’ingrosso – precisa Pallottini -, una situazione anomala rispetto a tutti gli altri Paesi europei di riferimento”.
Il presidente di Italmercati ritiene che per il sistema mercatale italiano un numero di Mercati compreso tra i 20 e i 25 possa rispondere alle reali necessità del territorio e dare al sistema l’efficienza che i tempi richiedono. Ecco la funzione aggiornata di Italmercati: dall’idea di mettere in rete pochi grandi mercati sviluppando tra loro strette sinergie aziendali a quella di sviluppare una politica di settore avendo la forza di un massimo di 25 Mercati in rappresentanza delle strutture non solo di grande ma anche di media dimensione a loro volta in grado di assorbire la gestione dei piccoli Mercati. Un’aggregazione nei fatti. Un processo che ha registrato un’ulteriore tappa con l’allargamento di Italmercati a Parma, Rimini, San Benedetto del Tronto e Udine (leggi news), portando gli aderenti alla Rete a 15 Mercati, mentre altri potrebbero essere prossimi a entrare come Fondi, Pescara e Treviso.
“L’aggregazione che stiamo portando avanti – sottolinea sempre al Corriere Ortofrutticolo il presidente di Italmercati – non riguarda solo le strutture. In più c’è il ragionamento che facciamo con grossisti e produttori e l’ottimo rapporto che si è creato con l’associazione nazionale degli esportatori e importatori Fruitimprese. Costituiamo inoltre, attraverso l’operatività quotidiana, un filo diretto con il consumatore. Stiamo cercando, non senza fatica, di rimettere le cose a posto e dare ai Mercati il ruolo che oggettivamente gli compete nel sistema agro-alimentare del nostro Paese. I segnali positivi che ci arrivano dai cambiamenti in atto nei canali della distribuzione, ci dicono che abbiamo oggi nuove opportunità da cogliere. Per tutti questi motivi dobbiamo ribadire con forza alle istituzioni che siamo un pezzo della politica agricola nazionale. Il futuro è legato a variabili diverse ma è chiaro che dipende anche e soprattutto da noi”.
Italmercati rappresenta un asset con superfici attrezzate per complessivi 530 ettari e con un giro d’affari delle aziende interne calcolabile nell’ordine di 6 miliardi di euro.

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