Società pubbliche partecipate e Ucraina per Italmercati

Italmercati Rete d’Imprese sta affrontando il tema della riforma delle società pubbliche partecipate – tipologia in cui  rientrano gran parte dei Mercati italiani, in generale partecipati da Enti locali e in particolare dai Comuni competenti per territorio – in vista della predisposizione di un documento unitario nazionale. La materia è stata discussa nell’ultima riunione del Comitato di Gestione che si è svolta a Roma alla presenza dei rappresentanti dei Centri agroalimentari di Roma, Milano, Torino, Verona, Firenze, Bologna e Napoli.

“Un ragionamento di natura nazionale si impone – afferma il presidente di Italmercati Fabio Massimo Pallottini – e lo dobbiamo costruire in tempi relativamente brevi perché questa riforma finirà per incidere sugli assetti gestionali in essere nei nostri Mercati. La questione, per quanto complessa, aprirà nuove prospettive. Per questo è necessario emerga una posizione chiara e unitaria da parte nostra. L’obiettivo non è invadere prerogative dei soci pubblici locali ma cercare di individuare un percorso per i grandi mercati italiani che sia utile al sistema”.

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione Marianna Madìa, ha approvato fin dalla seduta del 20 gennaio 2015, in esame preliminare, 11 decreti legislativi attuativi della legge 7 agosto 2015 n. 124, relativi a un ampio disegno di riforma della Pubblica Amministrazione. Ora è in corso la fase di completamento dell’iter approvativo prima dell’emanazione definitiva con decreto da parte del Capo dello Stato. Tra gli 11 decreti vi è il testo unico di riordino delle società partecipate.

“Si tratta di un provvedimento normativo – spiega Pallottini –  destinato a modificare il numero e l’assetto attuale delle società pubbliche e che svolgono servizi di interesse pubblico”.

Cambiano, in maniera radicale, le regole per quasi tutte le controllate della pubblica amministrazione, in particolare modo riguardo alla trasparenza dei bilanci, agli obiettivi di redditività, al blocco delle assunzioni e degli esuberi, oltre ai fondi di accantonamento nei bilanci degli enti con società in perdita già dal 2015: l’obiettivo finale del decreto è la riduzione da ottomila a mille società partecipate dallo Stato e dagli enti locali. Il decreto attuativo prevede un iniziale approccio “ricognitivo” di sei mesi, imponendo successivamente a tutte le amministrazioni di perfezionare una razionalizzazione periodica utile ad effettuare accorpamenti, liquidazioni, cessazioni o ipotesi di più convenienti dismissioni che dovranno essere adeguatamente motivate nel pubblico interesse.

Sul fronte internazionale il Comitato di Gestione ha dato via libera al presidente Pallottini per avviare i rapporti con l’Unione dei Mercati dell’Ucraina dopo l’incontro avvenuto alla Fruit Logistica di Berlino con il presidente dell’Unione Roman Fedyshyn e il direttore del Mercato di Kiev, Oleksii Chumak. In quella occasione si era discusso della possibilità di una collaborazione finalizzata allo scambio di informazioni e know-how ma anche alla messa in campo di iniziative atte a favorire i contatti e gli scambi commerciali tra le imprese operanti nei Mercati dei due Paesi. Immediatamente dopo la riunione, è stato spedito in Ucraina un messaggio del presidente di Italmercati.

“Abbiamo appreso delle difficoltà che avete dovuto attraversare a partire dalla crisi del 2014 – scrive Pallottini a Fedyshyn – ma nello stesso tempo della vostra volontà di rilanciare il sistema dei Mercati in Ucraina e dell’interesse a rafforzare i rapporti con il nostro Paese che non sono, nel nostro settore, particolarmente forti pur nascondendo potenzialità inespresse che insieme potremmo individuare e sviluppare. Ci avete chiesto di considerare la possibilità di stendere un Memorandum of Understanding tra la vostra Unione e Italmercati. Noi siamo disponibili a valutare questa possibilità e all’interno di essa di prevedere di agevolare lo sviluppo dei commerci tra i nostri Mercati, in particolare tra quelli più prossimi alla frontiera orientale del nostro Paese come Verona, e i vostri Mercati, in particolare Lviv, tradizionale porta d’ingresso del commercio ortofrutticolo in Ucraina”.

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