Con 22 mercati aderenti, più di 4.000 aziende insediate e circa 30.000 addetti, Italmercati si conferma oggi un attore strategico per il sistema ortofrutticolo italiano, per contribuire a rilanciare un comparto troppo spesso trascurato.
Il presidente Fabio Massimo Pallottini fa il punto con Italiafruit News sulle principali sfide in corso: dal rafforzamento del dialogo con le istituzioni alla gestione dei fondi PNRR, passando per il ruolo delle fiere e le nuove traiettorie di sviluppo.
«Vogliamo fare un ulteriore salto di qualità nel rapporto con le istituzioni. In Paesi come la Francia o la Spagna la rilevanza dei Mercati è conclamata. In Italia, invece, dobbiamo ancora conquistare il giusto riconoscimento per il ruolo fondamentale che svolgiamo nell’approvvigionamento delle città e per il sostegno alle piccole e medie imprese agricole. È tempo di portare i Mercati all’interno delle politiche agricole vista la nostra importanza all’interno della filiera.
Guardiamo alla Francia: i Mercati d’interesse nazionale sono sostenuti dallo Stato e riconosciuti come asset strategici. In Spagna esiste Mercasa, una società pubblica che detiene quote di tutti i mercati all’ingrosso. Anche Parigi ha fatto di Rangis una vera “casa dell’agroalimentare”. Se vogliamo essere competitivi in Europa, dobbiamo lavorare a una riforma del sistema, selezionando un numero di mercati strategici sulla base di criteri chiari: dalla capacità di servire la Città Metropolitana, all’insediamento in aree a rilevante vocazione agricola, alla vicinanza a porti e aeroporti, avere un Piano del Cibo operativo, gestire più settori merceologici: ogni Mercato deve avere almeno una di queste caratteristiche per considerarsi strategico».
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